di Giuliano Nardin

Meteo Treporti

Il Territorio

Il territorio del comune è costituito da una penisola che separa la parte nord della laguna veneta dal mare Adriatico. Il fiume Sile (che scorre nel vecchio alveo del fiume Piave) la separa a nord-est dal territorio comunale di Jesolo.

La penisola è attraversata in tutta la sua lunghezza dal canale Pordelio che, verso ovest, si dirama in altri due canali (Portosecco e Saccagnana); tutti i tre canali sono navigabili. Verso est il canale Pordelio è collegato al fiume Sile tramite il canale Casson; la confluenza di quest'ultimo nel fiume è regolata da una chiusa artificiale.

Ricostruire la storia di quello che è definito come il Litorale Nord della Laguna di Venezia è difficile in quanto l'intero Litorale è legato alla continua evoluzione dell'assetto idrogeologico, una combinazione di acque e terre che ne determina il destino.

In generale si rileva che per Lio Piccolo esistono testimonianze risalenti all’epoca romana - scavi archeologici recenti hanno individuato a Lio Piccolo i resti di splendidi pavimenti a mosaico di epoca romana, località come Ca’ Savio, attuale sede amministrativa, e Punta Sabbioni hanno origine recentissima. Le Mesole sono sorte nel Trecento , Saccagnana e Cavallino nel Cinquecento e Treporti alla fine del Seicento. Date importanti per la storia dell’area di Cavallino-Treporti sono legalte allo scavo del Canale Cavallino (ora denominato Casson), che consentì una nuova via di navigazione tra la laguna e il Piave e contribuì a rendere più sano e salubre il terrritorio: il canale fu aperto alla navigazione nel 1632, come testimonia la lapide posta sulla facciata di una casa, presso le “porte”, o chiuse, di Cavallino. Una data molto recente segna la storia del Litorale di Cavallino: l’apertura, nel 1955, del primo campeggio.Si tratta di una data che sigla la nuova vocazione turistica del paese.

 

CARATTERISTICHE AMBIENTALI RILEVANTI

La particolare situazione geografica e climatica di Cavallino-Treporti fanno del litorale un ambiente con caratteristiche uniche e particolari. Da un parte la spiaggia, con i suoi 15 km di estensione costiera, dall’altra la laguna e le barene. La spiaggia, tra il bagnasciuga e le dune, è popolata da una straordinaria ricchezza di specie animali e vegetali: piccoli abitatori – molluschi e insetti – tipici uccelli migratori, come il fratino, dal caratteristico piumaggio scuro sul dorso, il piovanello e il gambecchio; nella zona dunale sono diffuse graminacee, come l’utile ammofila che con le sue radici contribuisce al consolidamento delle dune, e poi giunchi e canne di Ravenna, che preferiscono le depressioni tra le dune. Nelle depressioni si possono trovare anche rarissimi salici dalle foglie strette ( Salix rosmarinifolia ) e orchidee selvatiche, che portano una nota di delicato colore con i loro fiori bianco-rosati. Dopo la spiaggia, si estende a fascia la pineta. Purtroppo, vaste zone di pineta litoranea hanno perduto le loro caratteristiche originarie per la sovrapposizione, in tempi recenti, di piante estranee alla naturale pineta altoadriatica. La vegetazione dominante è ora rappresentata dal pino mediterraneo e dal pino domestico, ma sono numerosi anche il pino nero, il pino bruno e il pino d’Aleppo; come frangivento, tamerici e olivi di Boemia.

L'ambiente lagunare    si    presenta nel    suo    alternarsi    di    barene    -    isolotti    di natura consistente che emergono dalle acque anche durante le alte maree - e velme - zone di terreno più molle, semisommerse. Frequentatori dei luoghi sono gabbiani, cormorani, aironi, garzette e, in alcune zone, l'agile cavaliere d'Italia, elegante nella sua livrea bianca e nera.

Nel comune di Cavallino-Treporti sono presenti alcune importanti aree di pregio ambientale soggette a tutela attraverso vari strumenti: SIC (IT3250003 Penisola del Cavallino: biotopi litoranei), oasi di protezione (boschi di Punta Sabbioni-Ca’ Savio, pineta di Ca’ Ballarin), vincolo idrogeologico di tipo forestale P.A.L.A.V. (boschi di Punta Sabbioni-Ca’ Savio, pineta di Ca’ Ballarin).

Boschi di Ca' Savio e Punta Sabbioni

Si tratta di un’area di proprietà demaniale soggetta a Legge 431/85 Vincolo idrogeologico di tipo forestale P.A.L.A.V., che si estende per 233 ha sul territorio del Cavallino-Treporti. L’ambiente di Ca’ Savio e Punta Sabbioni è un biotopo litoraneo di bosco e di duna, caratterizzato da vegetazione arborea alloctona e di impianto relativamente recente. Si compone altresì di apparati dunali a vegetazione psammofila e di depressioni palustri retrodunali.

Gli elementi floristici di spicco sono: Giunco nero; Falasco oreno; Orchidea di palude; Giglio caprino; Canna di Ravenna: Erica scopina; Salice delle dune; Tamerici; Olivagno; Pioppo bianco; Pioppo nero; Pino da pinoli; Ontano nero; Ontano napoletano; Robinia. Gli elementi faunistici di valore sono: Allodola; Beccamoschino; Saltimpalo; Fratino; Averla piccola; Rigogolo; Picchio rosso maggiore; Cinciallegra; Tortora; Capinera; Usignolo; Verzelino; Fringuello; Verdone; Fagiano; Lepre; Faina. La valenza dell’area è legata in particolare alla sua vocazione di biotopo di rifugio, di approvvigionamento alimentare e riproduttivo per un numeroso contingente di specie faunistiche: di particolare interesse i passeriformi migratori (turdidi) e quelli nidificanti (fringillidi, silvidi, picidi, etc.).

Pineta di Ca' Ballarin

Si tratta di un’area di proprietà demaniale soggetta a Legge 431/85 Vincolo idrogeologico di tipo forestale P.A.L.A.V., che si estende per 32 ha sul territorio del Cavallino-Treporti. L’ambiente dell’area è classificato come biotopo litoraneo di pineta coetanea e monospecifica. Presenta un sottobosco a tratti assai intricato con avvallamenti interdunali colonizzati dall'ontano. Gli elementi flogistici di spicco sono: Genzianella; Parnassia; Eufrasia; Vedovelle celesti; Erica scopina; Ginepro; Rovo, Pino da pinoli; Ontano nero; Pioppo nero. Gli elementi faunistici di valore sono: Sparviere; Assiolo; Capinera; Usignolo; Rigogolo; Succiacapre; Verdone; Cardellino; Verzellino; Lucherino; Crocidure (varie specie); Faina. La valenza dell’area è legata in particolare alla sua vocazione, come per l’area esaminata precedentemente, di biotopo di specifico interesse ai fini della sosta e della riproduzione di passeriformi migratori (silvidi) e stanziali (fringillidi).

SIC IT3250003 PENISOLA DEL CAVALLINO biotopi litoranei

La superficie totale del SIC è di 398 ha suddivisi in tre diverse aree litoranee separate da strutture a vocazione turistica (campeggi e villaggi) in cui elementi comuni sono le formazioni boscate, le dune grigie e quelle embrionali. I principali habitat sono rappresentati da perticaie costiere di Juniperus communis (cod.2250 Habitat “prioritario”), Dune con foreste di Pinus pinea e/o pinaster (cod.2270 Habitat “prioritario”), dune mobili embrionali (cod.2120), dune mobili del cordone litorale con presenza di Ammophila arenaria (cod. 2130 Habitat “prioritario”), dune costiere fisse a vegetazione erbacea (“dune grige” cod. 2130 Habitat “prioritario”), praterie umide mediterranee con piante erbacee alte del Molinion-Holoschoenion (cod. 6420). La flora di interesse è rappresentata da numerose specie di Orchidee, di cespuglieti a Salix rosmarinifolia, di Erica carnea, di Trachomitum venetum. Per quanto concerne la fauna, le depressioni umide interdunali sono l’habitat ideale per alcune specie di anfibi come la rana agile (Rana dalmatina), la raganella (Hyla arborea) ed il rospo smeraldino (Bufo viridis). Si segnala inoltre la presenza di Emys orbicularis di un interessante nucleo di Rana latastei

La frammentarietà degli habitat e la pressione turistica sono le problematiche principali che minano la conservazione di queste aree, particolarmente preziose proprio in forza della loro ridotta estensione.